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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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martedì 6 novembre 2012

Antico Egitto - NEITH il mito della Vergine-Madre


 

Breve premessa

 

Le Divinità femminili occupano un posto importante

Nel Pantheon egizio. Alcune di Esse, come Neith o Tuaret, d’età preistorica, considerate Divinità della Creazione della Vita, godettero di prestigio anche in epoca tarda.

Spesso sono associate le Une alle altre; spesso hanno un nome, ma esprimono una funzione di un concetto più ampio. Possiamo dire che, soprattutto all’origine della cultura egizia, i vari nomi corrispondevano alle varie funzioni del Principio Femminile della Divinità: la maternità, la gioia, la pietà e perfino la punizione, come si vedrà di seguito.

 

 

NEITH  - il mito della Vergine-Madre   

 

E’ la Divinità femminile più importante del Pantheon egizio, ma poco conosciuta poiché di lei non si è occupato mai né cinema né letteratura. Non per questo, però, la sua figura è meno interessante di quella di Iside, ad esempio, che incontriamo sui banchi di scuola fin dalle Elementari.

Neith compare nella teologia egizia verso la fine del Matriarcato, quando le Divinità femminili contendono il passo a quelle maschili, che avanzano assai velocemente.

E’ l’unica Divinità femminile Creatrice: conosciamo, infatti, come Dei-Creatori, i nomi di Ammon, Aton, Atum… in realtà, è proprio Neith la più antica Divinità della Creazione, poiché appartiene alla Preistoria e non ancora alla Storia.

Neith è la “Madre delle madri e Padre dei padri” che dà forma e sostanza all’Universo attraverso il potere misterioso delle He-kau, le Parole-Divine.

E’ da sola nel Nun, il Caos Primordiale. Da sola e senza Paredro, (che oggi definiremmo Principe Consorte), nel creare la Vita, perché è “uomo che agisce come donna e donna che agisce come uomo.”

Solo in età patriarcale il Dio-Creatore, Atum, sarà un essere bisessuale; Neith, invece, è bisessuale solo nell’atto della Creazione, ma fisicamente è un essere femminile.

Per gli Antichi Egizi gli Dei possedevano corpo e cuore, bocca e occhi…

Proprio dai suoi occhi, mentre era nel fondo del NUN, partì la Luce che si posò sulla prima terra emersa per dare origine alla Creazione degli uomini e delle cose: atto che fu accompagnato dalle  “Parole Creatrici”.

Neith è conosciuta con molti epiteti: La Terribile, la Guerriera, La Vecchissima, la Suprema, la Madre degli Dei.

Venerata ad Esna ed a Sais, nel Delta, è raffigurata con arco e frecce triangolari oppure con una mazza da guerra.

Secondo la mitologia egizia, subito dopo la Creazione, assunto l’aspetto di una Vacca, genera Ra (il Sole), che si pone come emblema fra le corna.

Insieme a Ra affronta le Forze del Male, rappresentate dall’altro figlio, Apep (meglio conosciuto come Apofi) generato attraverso uno sputo.

Ra ed Apep, saranno nemici irriducibili.

 

Tra gli aspetti di questa Divinità c’è anche quello industrioso, che la vuole come Colei che insegnò all’uomo l’arte della tessitura. E sarà ancora a Lei, per il ruolo che copre nella gerarchia degli Dei, che Thot si rivolgerà, nella contesa tra Horo e Seth, per avere un parere pacifico.

 

Più tardi, però, in epoca patriarcale, per non toglierle il suo aspetto di CREATRICE, ma adattarla alle nuove esigenze filosofiche-religiose, le fu imposto di ruolo di VERGINE-MADRE, fecondata dal Dio-Creatore Ptha: non attraverso l’atto sessuale, ma con il VERBO. (Concetto ripreso più tardi dalla Cristianità). 

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