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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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martedì 12 marzo 2013

CREATURE FANTASTICHE E MITOLOGICHE (4 parte)

MORGANA  E  VIVIANA

MORGANA – La Maga
       
La complicata Saga di Avalon la vuole sorella di re Artù.

Morgana vive in un Castello di cristallo in fondo al mare tra l’Etna e lo  Stretto di Messina. Di tanto in tanto, però lascia la sua trasparente dimora e sale a bordo di un cocchio, anche questo di rrasparente cristallo, tirato da sette cavalli alati.

Sale in alto, verso il cielo e da qui, lancia in mare                    

una manciata di sassi che a contatto con la superficie dell’acqua la trasformano in cristallo.

Luccicante come una lastra, la superficie del mare riflette in sé tutto il paesaggio, creando miraggi e spingendo i naviganti al naufragio.


Morgana, si racconta nel mito, concepì un figlio con re Artù, ignorando ch’egli fosse suo fratello.

Il nome del bambino è Mordred e sarà proprio lui ad uccidere Artù, facendo rivivere il mito di Edipo.
Come andarono le cose?
Ingraine, la bellissima madre di Morgana, dagli occhi azzurri e i capelli di fuoco, attirò su di sé le brame di re Uther che riuscì a convincere il mago Merlino ad aiutarlo a conquistare la donna.
Moglie del Duca di Cornovaglia, Ingraine non voleva proprio saperne di Uther e respinse sempre le sue profferte d’amore.
Uther ricorse all’inganno. Trasformatosi in aquila con l’aiuto di Merlino, raggiunse il castello del Duca e ne assunse le sembianze.
La bella Ingraine si accorse dell’inganno quando era già tardi: dopo nove mesi, la duchessa mise al mondo un bel bambino che, però, dovette abbandonare.

Fu il mago Merlino ad occuparsi del piccolo, allevandolo con amore e fermezza e facendo di lui un cavaliere senza paura e senza macchia: quel bambino si chiamava Artù.

Artù diventerà Re quando Merlino lo condurrà fino alla roccia in cui era conficcata Excalibur, la spada che Viviana,la Dama del Lago, gli aveva consegnato e che solo il cavaliere capace di estrarla sarebbe diventato Re. 


Se da ragazzi Morgana vivrà nel castello di Cornovaglia e Artù nella casa di Merlino, diventati adulti, i due fratelli resteranno sempre vicini e si aiuteranno fino alla morte di Artù, quando la Fata Viviana lo riporterà nell’amatissima  Avalon.


VIVIANA  - LA DAMA DL LAGO 


Nella confusionaria ed ingarbugliata Saga di Re Artù, di cui questo fantastico personaggio fa parte, non è facile seguirne linearmente le vicend
e.

Viviana è una Fata giovane e bellissima ed anche molto generosa e pronta ad aiutare gli altri. Ma è, al contempo, straordinariamente astuta e caparbia ed ottiene sempre quello che vuole.

Vive in un palazzo in fondo al lago, ma di tanto in tanto raggiunge la superficie.

E’ proprio durante una di queste emersioni che il vecchio mago Merlino la vede e se ne innamora perdutamente e per lei è disposto a tutto.

A Viviana non dispiace del tutto la corte del potente mago, perché le da la possibilità di scoprire la Magia e così, sarà lei che consegnerà a Merlino la spada Exalibur che Artù dovrà estrarre dalla roccia.

Merlino, però, è impaziente e per ottenere i suoi favori arriva a trasformarsi in un avvenente giovanotto.

La bella Fata, però, non ci casca e per concedersi, gli chiede ed ottiene tutti i segreti dell’Arte della Magia.

Alla fine, però, Viviana non mantiene fede alla parola data: non solo non cederà alle lusinghe amorose del vecchio mago, ma riuscirà addirittura a relegarlo nelle profondità di una grotta.

Lasciata la residenza del Lago, forte di tanta potente Magia, Viviana si creerà un meraviglioso castello dove alleverà amorevolmente il nipote, Lancillotto del Lago, rimasto orfano del padre.

Quando il ragazzo, divenuto un giovane forte e coraggioso, diventerà uno dei Cavalieri della Tavola Rotonda di re Artù, Viviana resterà sola nel suo splendido, immenso, ma deserto castello e di lei non si avranno più notizie.


Non prima, però, che un altro dei Cavalieri, sir Parcifal, le riconsegnerà Exalibur, la spada di re Artù morente, che lei condurrà nella amata Avalon.


(analogia tra questa fiaba e il mito di Teti)

(continua)

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