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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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mercoledì 29 agosto 2012

I FALSI della STORIA: La tomba del Cristo in Francia


E’ sicuramente il falso d’autore più intrigante della Storia. Ma a cosa si riferisce?

Ad una ipotetica tomba di Cristo che si troverebbe nei pressi del villaggio di Rennes-le-Chateau, in  Francia.

Chi ne è stato l’artefice?

Come prima risposta verrebbe da fare il nome di Dan Brown, autore del  libro: “Il Codice da Vinci”.  In realtà, questo libro, che ha reso multi miliardario il suo autore, è lo sviluppo, fantasioso e romanzato, di un’altrettanta fantasiosa ricerca condotta nel 1.980 dai giornalisti Lincoln, Leigh e Baigent: “Il Santo Graal”

Secondo le ricerche e gli studi condotti dai tre giornalisti, il Cristo non sarebbe morto sulla croce, ma soccorso e sanato, appena dopo esservi stato deposto.

In verità, questa teoria ha attraversato i secoli prima di arrivare a Brown, trovando sostenitori ed oppositore.

Anche la sottoscritta ne fa cenno nel suo ultimo libro “La Decima Legione” nel brano: Lo sgabello del dolore.

Secondo questa fantasiosa teoria, (che, come spesso succede, ha affascinato coloro che sono attratti da tutto ciò che è enigmatico ed  oscuro) il Cristo avrebbe sposato Maria Maddalena, la quale gli avrebbe dato due figli: Tamar e Gesù il giovane.

Con la famiglia si sarebbe trasferito in Francia, nei pressi di Les Pontils, dove avrebbe avuto un terzo figlio, Joseph, e dove

sarebbe morto in tarda età.

A sostegno di questa loro teoria, i tre giornalisti (e qualche anno dopo Brown), chiamano in campo il famoso quadro del pittore secentista Nicolas Poussin: “I Pastori in Arcadia”, del 1.640.

In questa splendida tela  è ritratto un gruppo di pastori  che stanno osservando una costruzione a forma di parallelepipedo, la quale potrebbe anche essere una tomba. ( in zona, a Les Pontils, ve ne sono di diverse).

Secondo le indagini e le ricerche di Lincoln e degli altri due giornalisti, quella sarebbe la tomba in cui fu sepolto il corpo di Cristo.

 

La domanda che molti si pongono ancora oggi è: il Cristo è morto sulla Croce oppure no?

Per i veri credenti, la domanda neanche si pone, ma per gli altri il dubbio permane ed è astutamente e intrigantemente condotto avanti.

In realtà, con un po’ di ragionamento e qualche calcolo, i dubbi sono destinati a sparire rapidamente.

Cominciamo dal pittore.

Quando Poussin dipinse la tela, nel paesaggio scelto come sfondo non esisteva nessuna costruzione a forma di parallelepipedo o tomba che fosse.  Gli autori dei due libri, però, insistono nell’affermare il contrario.

In realtà, proprio in zona, a Rennes-le-Chateau, c’era davvero un piccolo mausoleo,  ma non era opera risalente al ‘600, bensì al ‘900. L’aveva voluto il proprietario del terreno il quale, però, dopo il successo dei due libri  e la continua invadenza di curiosi, turisti ed avventurieri in cerca di tesori (ci sono altre leggende legate a quel posto), fini per farlo demolire.

Oggi, dunque, non c’è alcuna costruzione.

Al contrario,  c’è un  cartello che vieta ai curiosi di avvicinarsi e, soprattutto, vieta gli scavi.

Recita così: “ Les fouilles sont interdites” 

(Gli scavi sono proibiti)

Suggestivo ed intrigante, dunque, il lavoro di Lincoln e di Brown, ma assolutamente un falso, sia pur assai ben congegnato.

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