DESCRIZIONE BLOG

Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

Post in evidenza

ANTICA GRECIA - Penelope fu davvero così casta?

La figura di Penelope, casta e fedele, che aspetta trepidante il ritorno dello sposo vagabondo per il mondo con la scusa della guerra,...

giovedì 21 marzo 2013

CREATURE FANTASTICHE E MITOLOGICHE (11° parte)


Ninfe di Terra

|

Le Driadi


Schiamazzi e grida echeggiavano lungo ampie vallate e boschi ombrosi: erano i cortei di Baccanti e Satiri che facevano da corte a Bacco.
Lungo quegli stessi sentieri, però, a quelle grida si mischiavano allegri gridolini e risate squillanti:erano le Ninfe dei Boschi, delle Valli e dei Monti.
Erano giovani, belle e allegre e la loro fresca bellezza era l’immagine più dolce, serena e gentile della Natura.
Erano le Driadi, le Oreadi e le Napee…
DRIADE

Erano le Ninfe dei Boschi, figlie di Nereo e Dori e compagne di Euridice.
Ogni bosco aveva le sue Ninfe:
- Driade, si chiamavano quelle delle querce
- Meli’e era il nome delle ninfe del melo
- Melie erano le ninfe del frassino, figlio di Ermete.
Il frassino, chiamato anche “amico della folgore” era considerato un albero sacro. Era, infatti, tra le specie d’albero quello colpito più frequentemente dal fulmine e poiché gli alberi incendiati erano fonte di fuoco, era considerato il più sacro fra gli altri. La Ninfa che l’abitava, era tra le più rispettate e venerate e si fregiava anche del titolo di “Dama delFuoco”
La Driade del Frassino, chiamata anche "Dama del Fuoco"
AMADRIADi


 Le Driadi erano mortali, al contrario delle Ninfe del Mare e degli Oceani. La loro vita, però, era assai lunga e scorreva in grande serenità ed allegria e soprattutto, conservando un’eterna giovinezza.
Le Driadi nascevano, crescevano e morivano con l’albero.
Ogni pianta che moriva, infatti, causava la morte della favolosa creatura che viveva nella corteccia che ne rivestiva l’albero. Il nome era AMADRIADE.
Molti i racconti sorti intorno alla vita ed agli idilli innocenti delle Driadi e delle Amadriadi, intrecciati con Divinità e mortali.
Ne riportiamo alcuni.





DRIOPE

Era una Driade assai carina e gioiosa e passava le sue giornate in compagnia delle amiche Driadi ed Amadriadi occupandosi del gregge del padre.
La sua grazia e bellezza attrassero l’attenzione di Apollo, soprattutto dopo che l’ebbe vista fare il bagno nel fiume.
In principio Driope respinse le profferte amorose del bel Dio del Canto, ma questi non si arrese. Si tramutò in una graziosa tartarughina e si lasciò accarezzare dalle ragazze.
Appena, però, Driope si attirò in grembo l’animaletto, Apollo si trasformò in serpente mettendo in fuga tutte le ninfe.
Tutte eccetto Driope, la quale, appena il Dio ebbe ripreso le bellissime, abituali sembianze, si lasciò sedurre, rispondendo con slancio amoroso alle focose attenzioni di Apollo.
Il frutto di tanta passione fu chiamato Anfisso il quale, diventato adulto, innalzò al divino padre un grandioso Tempio in cui Driope svolgeva funzioni di sacerdotessa.
Il richiamo della vita dei boschi, libera e spensierata, però, era assai forte e così, un giorno, Driope lasciò il Tempio per raggiungere le compagne.
Prima di partire, la ninfa piantò un albero di pioppo, che divenne la pianta sacra del dio Apollo.

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari

Archivio blog

Wikipedia

Risultati di ricerca

Visualizzazioni totali

Lettori fissi