DESCRIZIONE BLOG

Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

Post in evidenza

ANTICA GRECIA - Penelope fu davvero così casta?

La figura di Penelope, casta e fedele, che aspetta trepidante il ritorno dello sposo vagabondo per il mondo con la scusa della guerra,...

martedì 29 gennaio 2013

ANTICO EGITTO: Dei Figli di Dio - OSIRIDE


 

 

 

OSIRIDE

 

Figlio di Geb (Terra) e di Nut (Cielo), fu la prima Divinità ad avere un regno terreno.

Al centro  della Dottrina Osiriaca, che da Lui prese il nome e che si professava nel Santuario di Abidos, la sua figura risale ad epoca predinastica.

Secondo quella Dottrina, Osiride sposò la sorella Iside, che gli diede un figlio, Horo, ma venne ucciso dal fratello Seth, che ne ridusse in pezzi il corpo e li disperse sulla terra.

Iside, dopo lungo peregrinare riuscì a recuperare e ricomporre il cadavere; Anubi, l’altro figlio di Osiride, ne mummificò il corpo e lo preservò dalla decomposizione.

Perseguitato, morto e risorto, divenne simbolo di Resurrezione e Rinascita.  Il suo culto,  come Patrono e Giudice di un Aldilà terreno (la DUAT),  ebbe, per la prima volta, carattere democratico e non più solamente aristocratico o faraonico.

E’ raffigurato con aspetto mummiforme e di colore verde, come il papiro, il colore della Natura che ciclicamente  “muore e si risveglia”. 

In mano ha scettro e flagello e in testa porta l’atef, Corona a due Piume.

Patrono dei defunti, presiedeva il Tribunale della Verità e della Giustizia, e, insieme ai 42 Giudici, (ognuno dei quali rappresentava un peccato) giudicava il defunto e la sua Dichiarazione d’innocenza davanti alla Sacra Bilancia di Maat, Dea della Giustizia.

Se l’esito del Giudizio fosse stato negativo, il defunto veniva gettato in pasto ad Ammit, la Divoratrice, animale ibrido composto di parti di altri animali: testa di ippopotamo, corpo di leone e coda di serpente.

In caso di esito favorevole, al defunto veniva concessa l’Eternità da vivere come KA (spirito) negli Hotep Jaru, il Paradiso egizio o nella tomba (a discrezione del defunto) con il supporto del corpo imbalsamato o, in mancanza di questo, della statua che lo raffigurava. 

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari

Archivio blog

Wikipedia

Risultati di ricerca

Visualizzazioni totali

Lettori fissi