TULLIA
Si colloca a pieno diritto fra le figure femminili più fosche della Storia di Roma Antica.
La Monarchia sta perdendo sempre più consensi; di lì a poco, con Tarquinio il Superbo, cesserà di esistere.
I Re a quell'epoca si innalzavano ed abbattevano con la stessa facilità.
Tullia, figlia di Servio Tullio, VI° Re di Roma, era una donna divorata dalla sete di successo, onori e potere.
Rimasto il Re, Servio Tullio, gravemente ferito in un attentato, le sue due amabili figlie cominciarono immediatamente a tramare l'una contro l'altra per spingere sul trono i rispettivi mariti, fratelli e figli di Tarquinio Prisco, V° Re di Roma.
Poiché il marito non dimostrava eccessivo entusiasmo al progetto, l'ineffabile Tullia lo spedì
nell'Averno e convolò a giuste notte con il marito della sorella: Lucio Tarquinio, il futuro Tarquinio il Superbo, ultimo Re di Roma. Questi, nel frattempo, si era sbarazzato della moglie, reputando assai più utile per la sua causa la disinvolta ambizione di Tullia.
Bisognava affrettare i tempi, poiché c'erano già troppi pretendenti a quel trono: i figli dello stesso Re.
Lucio Tarquinio convocò immediatamente il Senato per rivendicare i suoi diritti.
Avvertito, il Re lo raggiunse in Senato e al cospetto dei Senatori lo rimproverò aspramente, ma Lucio lo trascinò fuori della Curia e lo gettò giù per le scale.
Il Re riesce a salvarsi, ma viene ferito a morte dai sicari. Si trascina per strada, ma sopraggiunge sua figlia Tullia la quale, invece di soccorrerlo, lo travolge con il suo cocchio uccidendolo.
Si colloca a pieno diritto fra le figure femminili più fosche della Storia di Roma Antica.
La Monarchia sta perdendo sempre più consensi; di lì a poco, con Tarquinio il Superbo, cesserà di esistere.
I Re a quell'epoca si innalzavano ed abbattevano con la stessa facilità.
Tullia, figlia di Servio Tullio, VI° Re di Roma, era una donna divorata dalla sete di successo, onori e potere.
Rimasto il Re, Servio Tullio, gravemente ferito in un attentato, le sue due amabili figlie cominciarono immediatamente a tramare l'una contro l'altra per spingere sul trono i rispettivi mariti, fratelli e figli di Tarquinio Prisco, V° Re di Roma.
Poiché il marito non dimostrava eccessivo entusiasmo al progetto, l'ineffabile Tullia lo spedì
nell'Averno e convolò a giuste notte con il marito della sorella: Lucio Tarquinio, il futuro Tarquinio il Superbo, ultimo Re di Roma. Questi, nel frattempo, si era sbarazzato della moglie, reputando assai più utile per la sua causa la disinvolta ambizione di Tullia.
Bisognava affrettare i tempi, poiché c'erano già troppi pretendenti a quel trono: i figli dello stesso Re.
Lucio Tarquinio convocò immediatamente il Senato per rivendicare i suoi diritti.
Avvertito, il Re lo raggiunse in Senato e al cospetto dei Senatori lo rimproverò aspramente, ma Lucio lo trascinò fuori della Curia e lo gettò giù per le scale.
Il Re riesce a salvarsi, ma viene ferito a morte dai sicari. Si trascina per strada, ma sopraggiunge sua figlia Tullia la quale, invece di soccorrerlo, lo travolge con il suo cocchio uccidendolo.
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