TEFNUT la Distruttrice
Horror e fantasy non sono
proprio un prodotto esclusivo del nostro tempo: ecco qui un bel raccontino
truculento risalente ad epoca assai lontana.
Tefnut, figlia di Atum-Ra,
il Padre Eterno degli Antichi Egizi,
presa da insana mania omicida, un bel giorno abbandonò tetto paterno
e sembianze di bellissima fanciulla.
Assunto l’aspetto di una
sanguinaria leonessa, se ne andò per il mondo, passando di città in città, di
villaggio in villaggio, seminando terrore, morte e distruzione.
Scoperto il sapore del sangue
e della carne di uomini ed animali e trovandoli di suo gusto, la Dea ne faceva
grandi abbuffate.
Se ciò non fosse stato
sufficiente ad esaltare la sua feroce natura, la sanguinaria Tefnut si
divertiva anche ad arrostire, col fuoco che lanciava da occhi e narici, il
malcapitato che le attraversava la strada.
Preoccupato dal
comportamento di quella figlia così ribelle ed incontrollabile, Atum-Ra pensò
di inviare sulle sue tracce il saggio Thot e il paziente Shu per ricondurla a
casa.
Fu Thot, in sembianze di
scimmia, a trovarla per primo. Per non finire in un gustoso pasto della Divina
Leonessa, l’impareggiabile Signore della Sapienza fece ricorso al più semplice
ed efficace stratagemma. Prima la rabbonì e conquistò con l’adulazione,
decantando la sua grande bellezza e poi la convinse a seguirlo, invitandola a lasciare agli uomini il
compito di procurarle vittime
sacrificali sugli altari.
Tefnut, evidentemente
stanca di girovagare e procurarsi il cibo da sé, accettò volentieri la proposta
e tornò a casa tra il tripudio di gente felice d’esser scampata al pericolo.
Quel ritorno, accompagnato
da gesti di grande generosità da parte della Dea, pentita dei propri misfatti,
scatenò tale e tanto entusiasmo negli uomini da dare origine a quella che gli
Antichi Egizi chiamavano la “Festa dell’Ebrezza”, che coincideva con la
Stagione del Raccolto.
Un altro mito, d’epoca
tarda, racconta che durante una lunga assenza di Shu, il suo sposo, il figlio
Geb le usò violenza. Quell’incesto provocò nel Paese grandi cataclismi,
pestilenza, carestia e un lungo periodo di buio, facendo di questa Divinità
il simbolo del terrore dell’uomo nei confronti della morte e delle tenebre.
Complessa, molteplice ed
ambigua, dunque, la natura e la funzione di questa Divinità. E anche ambivalente:
Forza Distruttrice del Mondo di Sopra e Forza Ristoratrice dei Defunti nel
Mondo degli Inferi.
Tefnut, Dea dell’Umidità,
era Colei che Distrugge, ma anche Colei
che Disseta.
Era la figlia femmina che
Atum-Ra aveva generato masturbandosi (secondo altra versione attraverso la
Parola) così come aveva generato Shu, il figlio maschio. Inizialmente i tre
vivevano nel NUN, le Acque Primordiali, in un “solo corpo” o “abbraccio”, ma
Tefnut mostrò fin da subito la sua insofferenza verso ogni tipo di legame:
scioltasi dall’”abbraccio”, era fuggita all’interno del Nun, convincendo Shu a
seguirla.
Atum dovette inviare il
Occhio Divino a ripescarli e ricondurli a casa.
Sappiamo che l’Occhio
Divino al ritorno ne trovò un altro che aveva preso il suo posto e si infuriò
moltissimo; Atum, invece, ne fu talmente contento che dalle sue lacrime di
gioia nacque il genere umano.
Tefnut e Shu , dunque,
insieme costituivano la prima coppia della Creazione: i Genitori della prima
coppia della Terra creata con l’atto sessuale. I Genitori di Nut, Dea del Cielo
e Geb, Dio della Terra.
Nessun commento:
Posta un commento