DESCRIZIONE BLOG

Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

Post in evidenza

ANTICA GRECIA - Penelope fu davvero così casta?

La figura di Penelope, casta e fedele, che aspetta trepidante il ritorno dello sposo vagabondo per il mondo con la scusa della guerra,...

giovedì 3 gennaio 2013

DEE e REGINE - NUT Signora del Cielo


NUT  Signora del Cielo




Dea del Cielo, era figlia di Shu (Aria) e Tefnut (Umidità)
La più bella fra tutte le Dee e la più amata, era anche la più ribelle.
Dai testi delle Piramidi giungono frammenti di leggende sulla sua violenza nel lasciare il grembo materno e su altri miti che la riguardano.
Il più importante di questi è certamente quello che narra la separazione dall’amatissimo Geb, Dio della Terra. Secondo questo mito, Nut e Geb, innamorati fin da quando erano nel grembo materno, erano in origine strettamente e sessualmente avvinghiati. Questo suscitò la gelosia di Shu che con l’aiuto degli Spiriti del Vento, li separò e tenne sua figlia sospesa in alto sulle braccia (i Pilastri di Shu che reggono il Cielo).




 Quella posizione le permise di partorire le Stelle e lasciarle navigare attraverso il suo Manto: muoversi nel cielo.
La gelosia di Shu, però, era così grande da giungere a proibirle di procreare ancora, in un giorno qualunque dell’anno.
A toglierla dai guai, giungendo in suo soccorso, fu un altro dei suoi innamorati: Thot, il quale sfidò Shu ad una partita a senet (una specie di gioco a scacchi), battendolo e pretendendo in cambio cinque giorni da aggiungere al calendario, (conosciuti come: i Giorni di Thot), durante i quali la povera Nut riuscì finalmente a mettere al mondo  i suoi quattro figli.
Un’altra versione dello stesso mito racconta che fu con la Luna, che Thot  disputò la sua partita; il Signore della Sapienza riuscì a batterla ed a sottrarle, per consegnarli a Nut,  i cinque giorni ipagomeni, ossia i cinque giorni fuori del ciclo annuale,  che avanzavano ai dodici mesi di trenta giorni e che venivano intercalati tra la fine dell’anno corrente e il capodanno successivo

La prima a nascere fu Iside, seguì Osiride; fu poi la volta di Seth, che lasciò il grembo materno, seguito da fulmini e saette, con tale violenza da procurarle dolorosi strappi. Per ultima nacque Nefty, la più bella. Tanto bella da meritarsi l’appellativo di Vittoria.

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari

Archivio blog

Wikipedia

Risultati di ricerca

Visualizzazioni totali

Lettori fissi