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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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domenica 17 marzo 2013

CREATURE FANTASTICHE e MITOLOGICHE - (8° parte)



LE  NEREIDI



Così erano chiamate le figlie di due Divinità fra le più antiche: Nereo, Genio Marino dal potere della metamorfosi  e Doride, Ninfa Oceanide.

Le NEREIDI erano anch’esse in numero di cinquanta ed erano Sacerdotesse di Tetide, Dea del Mare e madre del celebre Achille.

Erano splendide fanciulle dai lunghi capelli turchini ornati di alghe, conchiglie e fiori marini.

Erano lo spettacolo più incantevole e seducente che un marinaio potesse augurarsi di incontrare in alto mare.

Avvolte in vaporose, evanescenti e spumeggianti vesti azzurre, si muovevano sinuose e ammalianti in danze aere sopra le creste delle onde; a cavalcioni di delfini, cavallucci marini ed altri favolosi animali del mare, accompagnavano per brevi tratti le navi in transito, ma i più fortunati… e molti marinai asserivano di esserlo, potevano imbattersi nella grande conchiglia d’argento di Anfitrite, la Regina degli Abissi, circondata da uno stuolo di queste bellissime e favolose creature del Mare.


Non era raro, però, incontrarle anche fuori dell’acqua, in riva, impegnate in giochi e danze oppure impegnate a dare una mano ai pescatori in difficoltà con l’attracco delle barche.

Ad essere fortunati e conoscendo le loro abitudini, non era difficile… anzi era più frequente di quanto non si pensasse, assistere ad una delle loro spettacolari, stupefacenti “Danze alla Luna”, in onore della loro Dea, per propiziarsene i favori onde assicurare ai pescatori una pesca abbondante.


Antippe, Aretusa, Doride… tante le leggende nate intorno a queste incantevoli creature, che le vede protagoniste dirette o indirette, come quelle che seguono:



ARETUSA




Una delle più belle Nereidi, ma assolutamente refrattaria al matrimonio. Per questa ragione, forse, era diventata inseparabile compagna di un’altra Dea, Diana, contraria come lei ad ogni approccio amoroso.

Un giorno la ninfa si bagnò nel fiume Alfeo il quale alla vista delle sue beltà, si infiammò d’amore. Assunte sembianze umne, Alfeo tentò di usarle violenza. Aretusa per sfuggirgli invocò l’aiuto di Diana che la trasformò in una sorgente, ma Alfeo tornato fiume, unì le sue acque a quelle della sorgente.




ANDROMEDA



Figlia di re Cefeo, la principessa Andromeda era talmente bella che sua madre, la regina Cassiopea, accecata da materno orgoglio osò paragonare la sua bellezza a quella delle ninfe Nereidi.

“Al confronto della bellezza della mia Andromeda – si lasciò sfuggire un giorno – le avvenenti figlie della divina Doride apparirebbero come una bella giornata durante l’eclissi.”

Non l’avesse mai detto!

La divina Doride, ma soprattutto le sue cinquanta figlie, si sentirono così offese da tanto ardire che escogitarono un tiro davvero briccone per mettere fuori gioco la bellissima Andromeda.

Pregarono e convinsero Poseidone,Re delMare, ad inviare fuori delle acque del mare un mostro che terrorizzasse il regno di Cefeo.

Il mostro arrivò, puntuale e terrificante, a devastare isole e litorali. Per far cessare tanto flagello, l’Oracolo, interpellato, rispose che solo il sacrificio della bella ndromeda avrebbe placato la collera delle Nereidi.

Sia pur cpn grn dolore , la povera Andromeda  non si sottrasse al suo destino. Incatenata ad uno scoglio, aspettava che il mostro uscisse fuori dalle acque del mare e fcesse di lei un gustoso spuntino.

Il mostro arrivò, ma, immancabile, arrivò anche l’eroe di turno che salvò dalle sue fauci la bella fanciulla… quell’eroe si chiamava Perseo. Era un giovane forte e coraggioso che già aveva sistemato per benino quell’altro mostro che era la Medusa, una delle tre Gorgoni, ma… ma questa è un’altra storia.




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