Generosa
con tutte le creature, Eurinone lo fu in modo particolare con il povero Efesto
quando il piccolo Dio fu scaraventato giù dall’Olimpo.
Figlio
di Era (Giunone) e di padre quasi ignoto
(neppure
Giove voleva riconoscerne la paternità), Efesto (o Vulcano), che sarebbe
diventato un giorno il Dio più forte, violento ed irascibile dell’Olimpo, alla
nascita era un tesserino debole e deforme.
E
soprattutto brutto.
Tanto
brutto che perfino sua madre lo rifiutò e pensò subito di disfarsene
scaraventandolo giù in mare: un atto che, diventato adulto, il Signore del
Fuoco non dimenticò e ricambiò… ma questa è un’altra storia.
Eurinone
si prese cura del piccolo derelitto: lo allevò, lo curò e lo educò come una
vera madre ed Efesto fu a lei eternamente grato.
Bellissima,
il volto candido come la perla, i capelli lunghissimi e dagli argentei riflessi
blu, le braccia sode e il seno florido, Eurinone, però, non era come le
sorelle: lei era metà donna e metà pesce, ma non era una Sirena, creatura metà donna e metà uccello.
TETIDE
(Tetide consegna le armi ad Achille)
Sicuramente
la più conosciuta fra tutte le ninfe: Tetide, infatti, era la madre dell’eroe
Achille…una storia di cui ci oppure meno in altra sede.
Di
lei si invaghì il dio del Mare, Poseidone e la chiese in sposa.
L’Oracolo,
però predisse che il figlio di Tetide da adulto sarebbe stato più famoso del
padre ed a Poseidone la cosa non sarebbe garbata per niente.
Nonostante
l’amore sincero che nutriva per la bella Tetide, rinunciò al matrimonio,
scegliendo la sorella Anfitrite.
ELETTRA
Signora
dell’Ambra.
Letteralmente la
parola elettra vuol dire proprio ambra.
La
ninfa soleva raccogliere le lacrime che scorrevano dagli occhi delle figlie di
Elio e l’ambra era sacra al Sole. La via dell’Ambra, che correva nel
Mediterraneo era continuamente percorsa da marinai per l’importanza che que
sta
rara sostanza marina aveva nei commerci.
L’Argo,
infine, la nave degli Argonauti, che ne seguì la rotta durante il viaggio per
la Colchide alla conquista del Vello d’Oro, fu proprio nell’isola di Elettra
che approdò e non a Samotracia, come sostenuto da alcuni storici antichi.
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