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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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sabato 16 marzo 2013

CREATURE FANTASTICHE e MITOLOGICHE (6° parte)


 


LE OCEANIDI



Erano figlie di Oceano ed erano in numero di cinquanta.

Dotate di grande bellezza e fascino particolare,  simboleggiavano le Acque-della-Vita e per questa loro natura erano estremamente generose ed altruiste. Tra i loro compiti c’era quello di  soccorrere i naviganti, per cui non era raro vederle comparire, come meravigliosi miraggi, fra le onde che sciabordavano contro le fiancate delle navi.



Le loro storie erano sempre un intreccio con altre storie: Tetide, Anfitrite, Eurinome...

 

 

 

ANFITRITE




La ninfa più bella che si fosse mai vista tra i flutti del mare, Anfitrite era corteggiata da tutti, Divinità e mortali. Su di lei pose gli occhi lo stesso Poseidone, il Dio del Mare.

Come con gli altri spasimanti, anche al Signore dei Mari e degli Oceani, la bella ninfa, il cui nome letteralmente significa “terzo elemento” (il Mare; gli altri due elementi sono la Terra e il Cielo), graziosamente, ma fermamente, rifiutò sempre le profferte amorose.

Poseidone, però, non era abituato ai rifiuti e non si dava per vinto e Anfitrite per sfuggire ai suoi continui assalti, decise di lasciare la sua residenza marina e di rifugiarsi sul Monte Atlante.

Qui, però, continuavano incessantemente a giungere messaggeri inviati da Poseidone per cercare di convincerla a tornare in mare.

A convincerla, dopo numerosi tentativi falliti, ci riuscì Delfino, il quale con un’eloquenza pari solo alla perseveranza dello stesso Poseidone, vinse ogni resistenza della bellissima ninfa.

Anfitrite tornò da Poseidone.

I due convolarono a nozze e la bella ninfa andò a vivere in un Palazzo d’Oro  nelle profondità delle acque come Regina degli Abissi.

Poseidone, però, benché molto innamorato della bella sposina, era un marito del tutto infedele: Dee, Ninfe, donne mortali… non se ne faceva scappare una.

Anfitrite alla fine perse la pazienza. Soprattutto con la bella Scilla, a cui il fedifrago marito riservava molte più attenzioni che alle altre donne.

Decise di vendicarsi e lo fece con una certa, pur comprensibile perfidia: versò delle erbe sconosciute nell’acqua dove la ninfa Scilla andava a bagnarsi e la trasformò in un mostro… quello che prese a tormentare i naviganti che passavano da quelle parti.


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