ANTICO EGITTO – il faraone Eretico e iL suo dio ATON
Entrando nel Museo de Il Cairo, la prima cosa che colpisce ed inquieta lo spirito è la vista della colossale statua di Amenophet (o Amenofi) IV. Ci colpisce e inquieta soprattutto per la fedeltà cruda dei tratti e delle linee. Ci fa capire, anche, quanto quell’uomo fosse tormentato dalla ricerca della “Verità”.
Figlio del faraone Amenopeth III e della regina Tuya, Amenopeth IV seguì questo sogno e lo concretizzò attraverso la instaurazione di un nuovo culto religioso che fosse lo specchio della Verità, della Misericordia e dell’Uguaglianza, personificato in un solo, nuovo (ma non troppo) Dio: l’ATON.
Un pensiero filosofico straordinario e unico, per l’epoca.
Sarà stato, però, solamente l’anelito mistico a spingerlo a mettersi contro AMMON (contro i sacerdoti di Ammon, a dire il vero) ed a detronizzarlo?
Forse no. Forse non solo.
Epoca XVIII Dinastia. I sacerdoti di Ammon, Patrono di Tebe, che dall’inizio della dinastia hanno appoggiato i sovrani della famiglia dei Thotmosis e degli Amenopeth, hanno ricevuto in cambio sempre maggiori poteri e soprattutto ricchezze… esenti da tasse.
Erano i sacerdoti di Ammon che decretavano la nascita e la fine di Re e Dinastie; erono i sacerdoti di Ammon che detenevano nelle loro mani tutto il Sapere (dalla Matematica all’Astronomia, dalla Medicina all’Architettura, ecc). Ogni attività, commerciale, agricola, artigianale… era inserita in Corporazioni e soggetta al loro controllo.
Amenopeth IV non poteva più tollerare tale strapotere.
Fin da giovane, egli era sempre rimasto affascinato dalla Divinità Solare che si manifestava ogni mattino attraverso l’ATEN, ossia l’Astro Solare, e in esso volle concentrò il nuovo culto.
Fece chiudere i templi di Ammon e di altre divinità e fondò una città: AKHETATON (Città dell’Orizzonte), in cui si trasferì con la corte e la splendida moglie, la celeberrima regina Nefertiti.
La città era un omaggio al nuovo Dio: un Dio misericordioso e giusto. Anche un Dio anzi, tempo, però, non compreso e perfino osteggiato.
Prigioniero della propria splendida utopia, Akhenaton finì per disinteressarsi del trono (che faceva gola a troppi). Poco a poco venne lasciato solo; perfino Nefertiti lo abbandonò e tornò a Tebe.
La sua morte avverrà in circostanze misteriose: morte violenta. Forse veleno.
Dopo una sanguinosa guerra religiosa fra le due fazioni: quella di Aton e quella di Ammon, il culto di quest’ultimo venne ripristinato a pieno titolo e la splendida AKHETATON, finì nel dimenticatoio… fino al XVIII secolo.
Nessun commento:
Posta un commento