Breve premessa
Le
Divinità femminili occupano un posto importante
Nel
Pantheon egizio. Alcune di Esse, come Neith o Tuaret, d’età preistorica,
considerate Divinità della Creazione della Vita, godettero di prestigio anche
in epoca tarda.
Spesso
sono associate le Une alle altre; spesso hanno un nome, ma esprimono una
funzione di un concetto più ampio. Possiamo dire che, soprattutto all’origine
della cultura egizia, i vari nomi corrispondevano alle varie funzioni del
Principio Femminile della Divinità: la maternità, la gioia, la pietà e perfino
la punizione, come si vedrà di seguito.
NEITH - il
mito della Vergine-Madre
E’ la Divinità femminile più importante del Pantheon
egizio, ma poco conosciuta poiché di lei non si è occupato mai né cinema né
letteratura. Non per questo, però, la sua figura è meno interessante di quella
di Iside, ad esempio, che incontriamo sui banchi di scuola fin dalle
Elementari.
Neith compare nella teologia egizia verso la fine del
Matriarcato, quando le Divinità femminili contendono il passo a quelle
maschili, che avanzano assai velocemente.
E’ l’unica Divinità femminile Creatrice: conosciamo,
infatti, come Dei-Creatori, i nomi di Ammon, Aton, Atum… in realtà, è proprio
Neith la più antica Divinità della Creazione, poiché appartiene alla Preistoria
e non ancora alla Storia.
Neith è la “Madre delle madri e Padre dei padri” che dà
forma e sostanza all’Universo attraverso il potere misterioso delle He-kau, le
Parole-Divine.
E’ da sola nel Nun, il Caos Primordiale. Da sola e
senza Paredro, (che oggi definiremmo Principe Consorte), nel creare la
Vita, perché è “uomo che agisce come donna e donna che agisce come uomo.”
Solo in età patriarcale il Dio-Creatore, Atum, sarà un
essere bisessuale; Neith, invece, è bisessuale solo nell’atto della Creazione,
ma fisicamente è un essere femminile.
Per gli Antichi Egizi gli Dei possedevano corpo e cuore,
bocca e occhi…
Proprio dai suoi occhi, mentre era nel fondo del NUN,
partì la Luce che si posò sulla prima terra emersa per dare origine alla
Creazione degli uomini e delle cose: atto che fu accompagnato dalle “Parole Creatrici”.
Neith è conosciuta con molti epiteti: La Terribile, la
Guerriera, La Vecchissima, la Suprema, la Madre degli Dei.
Venerata ad Esna ed a Sais, nel Delta, è raffigurata con
arco e frecce triangolari oppure con una mazza da guerra.
Secondo la mitologia egizia, subito dopo la Creazione,
assunto l’aspetto di una Vacca, genera Ra (il Sole), che si pone come emblema
fra le corna.
Insieme a Ra affronta le Forze del Male, rappresentate
dall’altro figlio, Apep (meglio conosciuto come Apofi) generato attraverso uno
sputo.
Ra ed Apep, saranno nemici irriducibili.
Tra gli aspetti di questa Divinità c’è anche quello
industrioso, che la vuole come Colei che insegnò all’uomo l’arte della
tessitura. E sarà ancora a Lei, per il ruolo che copre nella gerarchia degli
Dei, che Thot si rivolgerà, nella contesa tra Horo e Seth, per avere un parere
pacifico.
Più tardi, però, in epoca patriarcale, per non toglierle
il suo aspetto di CREATRICE, ma adattarla alle nuove esigenze
filosofiche-religiose, le fu imposto di ruolo di VERGINE-MADRE, fecondata dal
Dio-Creatore Ptha: non attraverso l’atto sessuale, ma con il VERBO. (Concetto
ripreso più tardi dalla Cristianità).
Informazioni preziose. Peccato che non se ne citi la fonte.
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