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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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venerdì 4 gennaio 2013

ANTICO EGITTO - DEE e REGINE. NEFTY


NEFTY  - La più bella fra le Dee

Era la più bella fra tutti i figli di Nut e Geb.
Tanto bella da meritarsi l’appellativo di “Vittoria”.




Fu data in sposa a Seth, ma ebbe un figlio da Osiride. Su questo mito ci sono versioni varie. Ne riporto un paio qui di seguito.

Fu Seth, si racconta, a convincerla a giacere con Osiride (con cui Seth era in contesa per il potere).

Osiride la scambiò per Iside, sua sposa e, sfinito dal piacere, si addormentò. Il fratello non ebbe difficoltà alcuna ad ucciderlo, ridurne in pezzi il corpo e gettarli nel Nilo o, secondo altre versioni, nei vari lati del mondo.

Pentita, Nefty aiutò la sorella a ricomporne i pezzi ed a piangere con lei la morte del fratello.

Un’altra versione la vuole, invece, intollerante verso il violento marito e follemente innamorata, invece, di Osiride.

Approfittando un giorno dell’assenza della sorella e indossati il suo calasiris (mantello) e il suo tat ( il famoso cinto di Iside), andò a stendersi sulla stuoia dell’ingenuo Osiride che la scambiò per sua moglie e con lei consumò la sua notte d’amore più ardente.

Solo al mattino, quando, svegliandosi, si vide accanto la sorella e non la sposa, Osiride si rese conto dello scambio.

Si arrabbiò così tanto che Nefty fuggì via a nascondersi nella palude. E ne aveva ben donde, la bellissima Nefty, a nascondersi: temeva la reazione del marito, mal sopportato e reso cornuto, ma anche quella della sorella, la più potente fra le Divinità femminili.

Si accorse presto che quella notte d’amore rubato aveva prodotto dei frutti: aspettava un figlio, che prese a detestare con tutta se stessa e che alla nascita affidò alla deriva delle acque in una culla di cannicci. Sperava, forse, che il piccolo Dio finisse tra le fauci di qualche coccodrillo. Finì, invece, in mezzo ad una cucciolata di sciacalli.

Fu il Sapiente-Thot che avvertì Iside della precaria situazione in cui versava il bambino e la convinse ad intervenire.

Iside si prese cura di lui e l’allevò come un figlio.

Quel bambino era Anubi, Dio dalla Testa di Sciacallo: la più inquietante e misteriosa fra tutte le Divinità del Pantheon egizio.

Conosciuta come Nehet-het “Dama del Castello” Nefty era venerata come Dea Protettrice del Regno ed era raffigurata sui sarcofagi con le ali spiegate nell’atto di proteggere il defunto.

Nefty è raffigurata con  in testa il simbolo della dimora: un rettangolo all’interno di uno più grande sormontato da un semicerchio.

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