THOT
Dio della Scienza e della Sapienza,
inventore della Scrittura e Patrono degli Scribi e degli Intellettuali, Thot
era raffigurato con testa di Ibis(o babbuino.
Tra gli Dei più forti ed antichi dell’Egitto, il suo culto era praticato ad Hermopolis.
Divinità dagli aspetti molteplici, Thot è
il “Signore dei Libri e dei Geroglifici”, per essere l’inventore della
Scrittura ed aver scritto di proprio pugno i
Libri della Sapienza. Ma
è anche il “Custode dei Segreti della
Natura” e il “Signore della filosofia
ermetica” per cui è associato alla Magia e al Mistero: fu da Thot,
infatti, che Iside apprese tutte le sue arti magiche.
Scriba Divino e Genio dell’Ordine
Cosmico, egli è presente nel Tribunale di Osiride e sorveglia la Sacra Bilancia
di Maat, durante la Cerimonia
della Psicostasia (Pesatura dell’anima) a cui deve sottostare il defunto.
Tale Cerimonia consiste nell’affermare la
propria Dichiarazione d’Innocenza dei peccati di cui si viene accusati. La veridicità di tale affermazione è confermata o negata dalla
Sacra Bilancia sui cui piattelli sono posti il cuore e una piuma: quella che Maat, Dea dell’Ordine e della Giustizia, porta sul capo: il cuore non deve pesare più
della piuma, ma… formule sacre e protezione divina, aiutavano a rendere “leggero” il cuore. (di tale rito ci
occuperemo a breve)
Thot è anche una Divinità Lunare e uno
dei suoi aspetti è il susseguirsi delle fasi della Luna, che fanno di Lui il
“Signore della Perpetuità”.
Nella funzione di Manifestazione di Ra,
di cui è il Verbo, egli è partecipe alla Creazione dell’Universo e,
quale Dio Saggio e Riflessivo, è spesso presente in molte delle dispute fra
Dei.
Sarà Thot, infatti, nella Grande Contesa
fra Horo e Seth, a convincere i due contendenti ad una tregua e
poi alla riappacificazione.
Nelle vicende della dea Iside, lo vediamo
correre in soccorso della Dea per aiutarla a sfuggire a Seth che la tiene
prigioniera ed a nasconderla nelle paludi, dove Iside da alla luce Horo, il
figlio di Osiride.
Lo stesso fa con Nut, dea del Cielo, di
cui è l’eterno innamorato: vince a Shu, in una partita a senet (una
sorta di scacchi) i cinque giorni ipagomeni durante i quali la Dea potrà mettere
al mondo i quattro figli, avendole Shu, suo padre, proibito di farlo nel resto
dell’anno.
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