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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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lunedì 8 aprile 2013

Creature fantastiche e mitologiche: Muse ed Erinni (1° parte)

Muse ed Erinni

CREATURE FANTASTICHE E MITOLOGICHE – MUSE ed ERINNI

INTRODUZIONE
Muse ed Erinni! Creature assai contrastanti e nel carattere e nell’aspetto: bellissime le prime ed orrende le seconde; le Muse apparentemente generose (sottolineo apparentemente) e le Erinni implacabili.
Eppure, hanno qualcosa in comune… o, forse, più di qualcosa, come si vedrà di seguito.
LE MUSE

“Dalle Muse e da Apollo Lungi-Saettante, - recita Esiodo – gli uomini sono sulla Terra cantori e citaristi, re da Dia. Felice colui che le Muse hanno caro: dolce a lui dalla bocca scorre la parola…”
Non meno enfatico si mostra Platone:
“… chi senza follia di Musa, al Palagio regale di Poesia s’avvicina, convinto di diventar poeta per forza d’arte, inutile, lui e la sua poesia: di fronte alla poesia dei folli, la poesia del savio, ottenebrata, scompare.”
Le Muse o Mneiadi (dalla madre Mnemosine), erano le Dee del Canto e della Poesia. Tre, secondo alcune fonti; nove, secondo altre.
Figlie di Giove e di Mnemosine, la Memoria, i loro nomi ed epiteti erano:
- Melete o l’Esercizio
- Mneme o la Memoria
- Aoide o il Canto
riguardo il numero di tre; in numero di nove, invece, erano:
- Clio, la Glorificata
- Enterpe, la Rallegrante
- Talia, la Festosa
- Melpomene, la Cantante
- Tersicore, la Danzatrice
- Erato, la Nostalgica
- Urania, la Celeste
- Polimnia, la Ricca di Inni
- Calliope, il Bel Canto
Nessuna di loro,però, aveva una sola prerogativa: Clio, ad esempio, era anche la Musa della Storiografia, mentre Erato era anche la Musa della Poesia Amorosa e Calliope lo era del Canto Epico.
La più nota e anche la più celebrata è, senza dubbio, quest’ultima, ma tutte con il loro canto e la loro musica incantavano Natura, uomini ed animali e gli stessi Dei. Perfino il
monte Elicone, su cui le bellissime Dee avevano fissato la loro dimora, si lasciava incantare e rapire dal loro canto e dal suono delle loro lire al punto da continuare a svettare verso il cielo.
Fu l’alato Pegaso che fermò quella crescita con un bel colpo di zoccolo alla cima più alta.
Pegaso, il cavallo alato, frequentava assiduamente il monte Elicone perché le Muse gradivano molto la sua compagnia e si dice che l’alato figlio della Medusa abbia fatto scaturire la sorgente Ippocrene proprio per dissetare le bellissime, divine amiche.
Allegre e spensierate, esclusivamente dedite al canto e alla poesia, le Muse rallegravano i banchetti divini; soprattutto quelli nuziali.
Famoso quello delle nozze di Teti con Peleo.
In quell’occasione furono invitati tutti gli Dei, tranne Eris, la Dea della Discordia. Quella, però, si presentò con una splendida mela rossa che gettò sul tavolo prima di allontanarsi con la ormai a tutti nota frase:
“Alla più bella!”
L’episodio passò alla mitologia come il pomo della discordia e come tutti sanno, fu all’origine della disastrosa guerra di Troia… ma quella è un’altra storia.
(continua)

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