MAAT Dea della Giustizia - chiamata anche la Signora della Sacra Piuma |
Era convinzione di questo
straordinario popolo, che l’esistenza umana attraversasse tre momenti, tutti e
tre fondamentali, misteriosi e complessi:
- la
vita terrena
- la
morte
- la
vita ultraterrena
Già cinque secoli prima di
Cristo, lo storico Erodoto scriveva:
“Gli Antichi Egizi erano un
popolo che praticava il Culto dei Morti, ma amava intensamente la vita.”
Sembra una contraddizione, ma non
lo è!
- La Vita terrena,
dicevano gli Antichi Egizi, era un dono che gli Dei facevano alla creatura
umana per consentirle di prepararsi alla vita ultraterrena: l’Eternità e
l’Immortalità.
Questo popolo fu ossessionato
dall’idea di Immortalità: per essa, eresse opere colossali come La Sfinge e le
Piramidi, innalzò Templi e Santuari che
sfidano ancora oggi il Tempo.
- La Morte, per il popolo
nilotico, costituiva un passaggio tra la prima fase e la seconda e non
era vissuta con l’ossessione dei giorni
nostri. Poteva essere traumatica, certo, e certamente era rifuggita, ma, al
contempo, accettata con fatalità e pragmatismo.
- La vita ultraterrena,
ossia la Vita Eterna, desiderata ed agognata da tutti, non era, però,
appannaggio dell’intera umanità, poiché bisognava meritarsela. Per comprendere
appieno la profondità di questo pensiero filosofico, basta leggere qualcuna di
quelle Massime Sapienziali che invitavano a vivere una vita terrena
onesta, operosa e generosa:
“Onora una vita di lavoro: l’uomo
che non ha nulla diviene desideroso dell’altrui proprietà.”
oppure:
oppure:
“Agisci rettamente durante il tuo
soggiorno terreno.” e ancora:
“Aiuta le vedove e coloro che sono in lacrime.”
Sette. Erano sette, queste entità,
ognuna con un compito ben specifico.
- Djet: il corpo, deputato
ad operare durante la vita terrena. Viveva fisicamente le esperienze di
vita, come amare, lavorare, essere in salute o sopportare la malattia, ecc.
- Ka: chiamato anche
“Doppio”. Copia esatta del djet, era fisicamente inconsistente,
trasparente ed evanescente; corrispondeva a quello che noi, gente moderna,
chiamiamo Spirito o Fantasma.
Era raffigurato con due braccia
sollevate verso l’alto ed era quella, fra tutte le entità del
defunto, che aveva il compito di intraprendere il viaggio nell’Oltretomba per
sottoporsi al Giudizio di Osiride.
- Ba: un po’ difficile
definire questa entità. Di sicuro era qualcosa di speciale, che solo la
creatura umana possedeva e che la differenziava dall’animale (senza anima).
Alla sottoscritta piace definirla
la parte divina che è in ogni essere umano: l’Anima, che Dio(Ptha o Atum, in questo caso) trasfuse all’uomo
quando lo creo, soffiandogli attraverso le narici. (concetto ripreso
successivamente dalla cultura ebraica: basta leggere la Bibbia e la Creazione
dell’uomo)Il Ba è raffigurato come un uccello (quasi sempre un airone) con testa umana, forse a causa della presenza dei numerosi stormi d’uccelli che stazionavano sulle cime dei monti delle necropoli.
- Ib: il cuore, sede della
coscienza e del carattere di ogni individuo.
- Shut: l’Ombra. Copia in negativo del djet, alla morte dell’individuo, l’Ombra si staccava dal corpo e vagava inquieta nell’attesa del Giudizio di Osiride. Accadeva anche che lo seguisse nell’Aldilà.
- Ren: il Nome. Era così importante, questa entità, da negare l’esistenza a chi non lo possedeva o non lo possedeva più. Basti pensare al deplorevole uso di cancellare da Templi e Monumenti il nome di alcuni Faraoni scomodi, come il celeberrimo Akhenaton, al solo scopo di cancellarne la memoria.
- Akh: chiamato
anche il Glorioso o il Luminoso.
Cosa accadeva ad una persona
appena defunta?
(continua)
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