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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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sabato 19 gennaio 2013

Storia d'Amore e di Morte: Calliroe e Coreso - la "prova" d'amore


 

 

 CALLIROE  E  CORESO
 

 

Coreso, sacerdote di Bacco, era stato preso da travolgente passione per Callireo, una bellissima ragazza di Caledone. Costei, invece, non sentiva nessun trasporto per l’ardente innamorato.

Fu così che Coreso finì per chiedere l’intervento di Bacco, affinché lo vendicasse di tanta indifferenza.

Quel gaudente di Bacco si prestò al gioco senza alcun indugio e lo fece nel modo a lui più congeniale: facendo prendere una bella sbronza a tutto il Paese. Una sbronza così forte da togliere il bene dell’intelletto a tutti i Caledonesi.

Per recuperarlo, spiegò l’Oracolo, bastava sacrificare a Bacco l’insensibile fanciulla in questione oppure una persona che fosse disposta a morire al suo posto.

Calliroe era bellissima e non c’era giovanotto che non spasimasse per lei ed a tutti loro, lei chiese la grande “prova” d’amore. Nessuno, però, si fece avanti disposto a sacrificarsi.

Fu così che la bella Calliroe, agghindata di tutto punto, fiori, foglie e gioielli, fu condotta all’altare sacrificale, ma…. ecco il colpo di scena.

Coreso, il Gran Sacerdote di Bacco, innamorato respinto, già pronto ai piedi dell’altare con il coltello sacrificale in mano, invece di conficcarlo nel petto della ragazza, ormai rassegnata alla morte, lo volse contro di sé.

Toccata da tanta “prova” d’amore, Calliroe sentì di colpo infiammarsi il cuore per quel giovane più volte respinto e si trafisse il petto con lo stesso coltello.

Impietositi, gli Dei trasformarono i due in una sola fonte: la Fonte di Atene, alla foce dell’Ilisso, fiume dell’Attica.

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